Il numero sempre più grande di dati a disposizione di aziende e mezzi di informazione richiede strumenti di presentazione come le infografiche, in grado di renderli comprensibili con poco sforzo.
Ogni volta che compriamo qualcosa online, o anche soltanto con la carta di credito nel supermercato sotto casa, quando facciamo un viaggio in metropolitana utilizzando l’abbonamento, quando visitiamo un sito di informazione online o guardiamo una serie TV in streaming lasciamo importanti tracce del nostro comportamento. Tracce informatiche di come ci muoviamo all’interno di una rete sempre più fitta, che per essere decifrate in modo corretto da parte di chi detiene questa mole enorme di dati necessitano di una mappa. E le infografiche, utilizzate in modo sempre più frequente da aziende e mezzi di comunicazione, in fondo non sono altro che mappe.
Anzi, le mappe del mondo sono da considerarsi proprio come le prime infografiche: dalle descrizione dei sistemi tolemaici ai regni leggendari del prete Gianni descritti da Umberto Eco in Baudolino, dai bestiari medioevali alla mappa dell’inferno di Dante, dai gli uomini hanno sempre cercato di tradurre le nozioni a loro disposizione in un ordine visuale e spaziale definito e chiarificatore, creando relazioni chiare e identificabili fra i vari elementi grafici delle mappe e i concetti che intendono veicolare.
Alcuni esempi presi dall’attualità possono essere di aiuto a comprendere le modalità di funzionamento di questi strumenti. Fra i siti più interessanti che vi può capitare di incontrare c’è sicuramente Visual Capitalist, che produce ogni settimana moltissime traduzioni visuali di dati che riguardano gli argomenti più disparati, dall’età media della popolazione in tutti i paesi del mondo alla diffusione della cannabis come strumento di cura per gli animali da compagnia.
Generalmente le infografiche si suddividono per tipologie dei dati che intendono rappresentare: illustrare il risultato di un sondaggio, per esempio, necessita di una tecnica differente da quella che aiuta a comprendere lo sviluppo temporale di un fenomeno o un processo produttivo. Uno fra i servizi più utilizzati da chi vuole arricchire le sue presentazioni con questi strumenti è sicuramente Venngage, che in questo articolo del suo blog illustra nove tipologie di infografica e i possibili template che mette a disposizione per realizzarle.
Come potrete sperimentare utilizzando anche solo per un poco strumenti come questo, la realizzazione di un’infografica è un lavoro complesso, che implica la capacità di individuare correlazioni fra le informazioni a disposizione, portando in evidenza quelle che hanno un’importanza maggiore nella comprensione del fenomeno preso in considerazione.
Insomma, un vero e proprio lavoro di design e di progettazione che ha dei metodi scientifici per essere giudicato. Secondo la piattaforma creativa 99design, infatti, per giudicare la qualità di un designer di infografiche bisogna prendere in considerazione la sua capacità di pensare per concetti, la qualità tecnica dell’esecuzione e la presenza nei suoi lavori dei principi di base del design.
Seguendo questi principi, 99design ha individuato le sue proposte fra i migliori infographic designers. Fra i designer di infografiche che amiamo di più, sicuramente il posto d’onore va a Francesco Franchi, che realizza le splendide infografiche che arricchiscono il mensile IL de Il Sole 24 Ore, dimostrando che in questo tipo di lavoro, ancora più che in altri, è il design stesso che si trasforma in contenuto.