Bob Noorda e la segnaletica

Grafici Ritratti – Bob Noorda e la segnaletica metropolitana.

Bob Noorda è stato uno dei più grandi maestri del design anche per quanto riguarda la progettazione della segnaletica metropolitana.

«Non ho una teoria da divulgare, posso solo parlarvi del mio lavoro, non so se questo è stato il modo migliore per farla, magari a voi sarebbero venute idee migliori..In ogni caso è stata questa la mia.”
Fu con questa frase che Bob Noorda terminò una delle tante lezioni che tenne di fronte a un pubblico di futuri designer, raccontando loro la genesi della sua progettazione per la metropolitana milanese.

Bob Noorda e la segnaletica: una guida all’accoglienza.
In un precedente post, vi abbiamo raccontato quanto abbia contato il lavoro di Bob Noorda che ha reso vitale la scena del design italiano degli anni sessanta. A fianco ai famosissimi marchi di cui ha curato la realizzazione e il restyling (Coop, Rinascente, Enel, Agip, solo per nominarne alcuni) Bob Noorda è ricordato per gli importanti progetti di comunicazione legati alla metropolitana di Milano, a quella di New York e a quella di San Paolo del Brasile. Ed è proprio nelle sue stesse parole che possiamo cogliere il senso del suo lavoro, in questo particolare ambito della comunicazione:
«Per me la segnaletica è il sistema-guida dell’accoglienza […]. Il pensiero razionalista ti aiuta a capire la scelta migliore da offrire al pubblico, e questa, per me, è un po’ la funzione della grafica. […] Il grafico non è un artista che possa agire secondo il proprio libero pensiero […] non mi sono mai sentito libero, in questo senso, perché ho sempre dovuto individuare un sistema visivo facilmente comprensibile per il pubblico. È questa, per me, la grande differenza tra l’opera dell’artista e quella del grafico […] e la differenza tra pubblicità e grafica» [1]

Bob Noorda e la segnaletica: MM, una metro di carattere.
Semplicità, chiarezza e utilizzo di meno colori possibili. Con queste premesse, Bob Noorda affrontò la progettazione della segnaletica della Metropolitana Milanese. Nel 1961 venne chiamato dall’architetto Franco Albini a far parte del team di progettazione grafica. Funzionalità ed estetica cominciavano ad andare a braccetto! Noorda studiò per l’occasione un sistema di segnalazioni che aiutasse gli utenti della metropolitana soprattutto nell’orientamento. Per capire, cioè in quale stazione si trovassero, come guadagnare l’uscita, quali fossero i percorsi più semplici per raggiungere l’uscita e i mezzi di superficie. La prima rivoluzione che portò Noorda fu quella di ripetere il nome della stazione ogni cinque metri, in modo che fosse visibile da qualsiasi passeggero di qualsiasi carrozza. La scritta bianca su fondo rosso ( il colore scelto dall’architetto per caratterizzare la linea 1) fu studiata partendo dall’Helvetica. La grande sfida fu quella di renderlo leggibile in negativo su fondo rosso. Per farlo, Noorda modificò le ascendenti e le discendenti in modo che l’occhio del carattere risultasse più grande e facilmente leggibile. Il tutto, disegnando a mano ben 64 caratteri, visto che all’epoca la computer grafica ancora non esisteva. Fu così che nacque il carattere “Noorda”.
Facevano parte del sistema grafico anche simboli e pittogrammi che oggi non sono più utilizzati. Così come l’emblema che campeggia alle uscite. Secondo Bob Noorda la soluzione ideale era un logo con due M speculari sovrapposte (nella gallery). Ma non venne adottato, a favore dell’emblema che viene utilizzato ancora oggi.

Bob Noorda e la segnaletica: New York, una metropolitana da manuale.
Verso la fine degli anni ’60, insieme al collega Massimo Vignelli, Bob Noorda fondò la Unimark. Una società con sede italiana e americana, che gli permise di spaziare con la creatività, lavorando per aziende multinazionali, da Olivetti a Ranx Xerox, da Unilever a Ibm. Ed è proprio insieme a Vignelli che Noorda progetta a quel tempo quella che resta una delle vere “bibbie” per tutti i grafici, il “NYC Transit Authority Graphics Standards Manual”. Un manuale nato nel 1971 in cui è documentato l’enorme lavoro fatto dai due designer per uniformare la grafica della metropolitana di New York che fino al 1967 era confusionaria e per niente utile ai fruitori dei mezzi. Per darvi un un’idea di quanto sia importante questo manuale per la grafica contemporanea, vi basti pensare che una copia è esposta al MOMA di New York.

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