L’editoria musicale è stata uno dei primi, grandi successi della stampa a caratteri mobili: ne parliamo con Andrea Thomas Gambetti, che della musica ha fatto il suo mestiere, insieme a una serie di altre note, come sempre fra virtuale e reale.
Le prime riproduzioni a stampa di partiture musicali risalgono al 1501, solo sei anni dopo l’invenzione di Gutenberg. A realizzarle è stato Ottaviano Petrucci, che aveva messo a punto una tecnica in più passaggi: prima stampava il rigo musicale, poi le note e infine le parole. Nonostante la complicata tecnica di realizzazione, i libri musicali di Petrucci sono stati per lungo tempo indicati come esempio della precisione nella riproduzione musicale, e hanno dato il via a un mercato che è diventato sempre più fiorente nel corso degli anni.
Così, lentamente, il tradizionale apprendimento orale della musica è stato soppiantato nei cori liturgici e negli ensemble strumentali da fogli di carta raccolti in libri con partiture generali e con le parti individuali dei singoli strumenti e dei cori. Con il diffondersi della borghesia, e dell’abitudine di suonare in casa per intrattenimento, il mercato dell’editoria musicale è diventato sempre più florido: nell’epoca di massimo splendore dell’opera italiana, il successo di una rappresentazione si contava anche nel numero delle copie vendute delle trascrizioni per pianoforte delle arie più apprezzate dal pubblico. È ad allora, nella seconda metà dell’ottocento, che risalgono i successi di case editrici specializzate in musica come Ricordi, Sonzogno e Carisch, fondata da un editore di origini svizzere.
È nato in Svizzera anche Andrea Thomas Gambetti, che fra le sue molteplici attività legate alla musica ha anche quella di curatore delle Edizioni Musicali Preludio e che inizia parlandoci di come l’editoria musicale sia cambiata: “I tempi d’oro dell’editoria musicale pura, intesa come stampa e diffusione degli spartiti, sono finiti con l’avvento della discografia e della diffusione della musica su supporti fonografici, come gli addetti ai lavori hanno sempre chiamato quelli che i consumatori chiamavano “dischi” prima e “Cd” dopo. Ora poi, con l’avvento della cosiddetta “Musica Liquida” da ascoltare in streaming e con i supporti online le cose si sono ulteriormente complicate. O semplificate, se vogliamo vederla in un altro modo”.
La Preludio di Andrea Thomas Gambetti è infatti partner di un progetto molto interessante riservato ai coristi professionisti e amatoriali che vogliono imparare le loro parti utilizzando le nuove tecnologie: “Fra le mie varie attività musicali sono anche un direttore di coro e ho notato come, sempre più spesso, ad appassionarsi al canto siano persone che non sono capaci di leggere la musica. Ci sarebbe un lungo discorso da fare su musica e scuola, ma siccome bisogna trovare sempre soluzioni nell’immediato, ho sposato immediatamente la causa di Vokalia, un sistema di apprendimento delle parti talmente innovativo che…“torna al passato” dell’apprendimento orale.”
Il progetto merita di essere spiegato nel dettaglio: negli studi di registrazione di Preludio (che servono anche per realizzare doppiaggi e spot pubblicitari) sono state registrate le pati delle singole sezioni del coro in modo che soprani, contralti, tenori e bassi possano ascoltare le parole e le melodie cantate da veri professionisti e memorizzarle, per poter arrivare preparati alle prove con il maestro. “Vokalia” prosegue Gambetti “consente di rallentare i passaggi più difficili per apprenderli meglio, di sincronizzare spartito con musica e testo, di interrompere e riprendere la riproduzione nei momenti desiderati…Insomma, anche il virtuale ha i suoi vantaggi, a saperli utilizzare.”
Sul rapporto fra musica virtuale e musica reale Andrea Thomas Gambetti ha sempre molto da dire: “A chi come me si occupa di editoria musicale e di produzione, il successo della musica in streaming apre certamente nuove prospettive, ma con qualche contraddizione: investire nella creazione di musica muova e di qualità è un processo costoso, che non viene ripagato dai proventi sempre più risicati che le grandi piattaforme di streaming, come Spotify o YouTube, riconoscono ad artisti e produttori. E i passaggi in radio delle canzoni, con il riconoscimento dei relativi diritti d’autore, sono sempre più limitati a playlist con pochi brani ripetuti più volte nell’ambito della giornata Questo riduce i budget per la ricerca di novità, a discapito della qualità e della costruzione di un repertorio. Per non parlare dell’abitudine di utilizzare, anche per le pubblicità, musiche che si definiscono “royalty free”, ma che spesso non sono esattamente gratis, e il cui utilizzo può riservare brutte sorprese alle aziende che cadono nel tranello” (per approfondire l’argomento, decisamente interessante per chi si occupa di comunicazione multimediale, vi consigliamo di andare a leggere l’esauriente intervento di Andrea sul blog di Preludio).
Spartiti se ne vendono sempre meno, album e cd fisici anche, Spotify e le radio non sono remunerative… agli artisti non resta che andare in tournée. E sì, Andrea Thomas Gambetti va anche in tour: con il suo gruppo di musica a cappella, gli Alti e Bassi: “Alti e Bassi è un progetto che va avanti da oltre vent’anni, e che si propone di far conoscere al pubblico italiano un genere che nel resto del mondo è sempre più apprezzato. Cantare senza l’uso degli strumenti, questo significa “a cappella”, è una tecnica molto difficile che in Italia ha avuto un momento di successo popolare con gli amici dei “Neri per Caso”, ma che ha tradizioni molto più radicate. Fra i nostri primi sostenitori ci sono stati, e sono onorato di averli conosciuti, Lucia Mannucci e Virgilio Savona del Quartetto Cetra. Il nostro ultimo album, “Ce l’avevo quasi fatta”, è tutto composto da inediti italiani che hanno riscosso un notevole successo durante le serate di presentazione al Blue Note, oltre che nella tournée a Taiwan dello scorso anno e che nel 2020 sarà doppiata da un corposo tour cinese.”
Per chi volesse ascoltare gli Alti e Bassi più da vicino, il primo appuntamento è nella rassegna estiva “Il Tenco ascolta” del Club Tenco a Sanremo, che ospiterà la loro esibizione domenica 28 luglio. Intanto ringraziamo Andrea Thomas Gambetti per questa introduzione all’editoria musicale che, se l’argomento vi interessa, potremmo continuare a sviluppare anche in altri post.