Il 19 marzo è la festa del papà, e abbiamo deciso di festeggiarla proponendovi una playlist a tema: vari generi, varie epoche, vari modi di raccontare la figura del papà.
Festa del papà – Talis Pater?
Abbiamo scelto due figure mitologiche, i padri in fondo lo sono sempre un pochino, per la storia del rock: John Lennon e Bob Dylan.
Non deve essere facile competere con figure così, quando si decide di seguire la loro strada. Pensate a Sean Lennon, cui è stata dedicata una delle ninne nanne più belle della storia della musica (ve la ricordate nel film “Goodbye Mr. Holland”?): ci ha provato a seguire le orme del papà, ma è venuto più facile al fratello Julian. Jakob Dylan, invece, ha messo su una band, e anche di discreto successo come The Wallflowers, segno che ha trovato la direzione di casa, marcando “The Difference” senza “Like a Rolling Stone”…
Festa del papà – Dancing Daddies.
E partiamo proprio dall’espressione di Bob Dylan per iniziare a ballare con i Temptations, e il loro super classico “Papa was a Rolling Stone“. Se però dobbiamo scegliere un vero padre della dance, non può che essere James Brown: dal rythm’n’Blues alla Disco, tutto è nato da lui. Comprese quelle simpatiche sciocchezze che hanno però segnato un’epoca come “Daddy Cool” dei Boney M, e le tendenze più sofisticate fra dance e hip Hop come D’Angelo.
Festa del papà – Ricordi e rimpianti
I coretti che sentiamo in D’angelo sono figli sicuramente di Prince, che nel suo classico “When Doves Cry” parla di un padre problematico. Forse come quello di Eric Clapton raccontato in “My Father’s Eyes”. Rapporti complicati, quelli fra padri e figli: lo descrive un classico come Cat’s in the Cradle… Ma alla fine si ricompongono, come nella più classica delle canzoni dedicate a questo rapporto: Father and Son, che vi proponiamo nella versione di un padre del rock, l’immortale Johnny Cash.
Se questo racconto vi ha incuriosito, fate partire la playlist: si comincia con i Guns’n’Roses!!