A musica indie, grafica indie: questo è il ragionamento che sta dietro l’attività di Paolo Proserpio, graphic designer che lavora con importanti aziende italiane, docente di branding e tecniche di stampa allo IED di Milano e grande appassionato di musica.
Una passione che si esprime con la creazione di elaborati grafici per i dischi di musica indie (per chi non lo sapesse sta per “indipendente”, cioè non prodotta dalle major della discografia)che definire “copertine” è ampiamente riduttivo.
Si tratta infatti di veri e propri progetti di comunicazione che hanno fulcro la stampa e la fisicità dei supporti , manipolati e modificati per evidenziare gli aspetti artistici delle idee musicali e sottolineare i meccanismi che regolano il mercato.
“Nel 2016” racconta Paolo Proserpio “la band punk dei PAY mi commissiona la grafica di un loro album prodotto su CD. Ma già nel 2016 la diffusione dei lettori CD era davvero limitata e quindi abbiamo usato il supporto per creare attenzione e sulla band, sui suoi concerti e sulla situazione del mercato discografico. Il CD è stato tagliato a metà, per cui la gente comprava un supporto che non poteva ascoltare.”
Interessante anche la parte realmente grafica del progetto cioè gli “Inlay”, i fogli inseriti nel CD: Paolo ha fotocopiato i volti del bassista e del cantante del gruppo (Pinguino e Ariele Frizzante, per i più curiosi) e di fotocopiarli in 300 copie una diversa dall’altra, trasformando così ogni copia del CD in un oggetto unico.
Altro progetto votato all’unicità e all’originalità è quello realizzato da Paolo Proserpio con un gruppo di suoi ex studenti e legato allo storico “Punk Rock Raduno” di Bergamo, con band italiane e straniere ispirate alla musica di artisti come i Ramones.
“Gli organizzatori mi hanno commissionato la realizzazione di un workshop in cui raccontare ai partecipanti come stampare, piegare, tagliare la carta per le produzioni DIY (Do It Yoruself) per far fronte al problema consueto di queste band, quello di un budget che definire limitato è spesso ottimistico. Quando il gruppo americano di Punk Rock Mean Jeans ha regalato al festival di Bergamo due brani, raccolti in un minialbum da 7 pollici venduto dal Festival per autofinanziarsi, ho messo in pratica questa filosofia curandone il packaging. Quello che ho voluto fare è che la gente lo comprasse a prescindere dal contenuto. Così ho trasferito il concetto delle canzoni d’amore riprodotte sul disco anche sulla sua confezione: l’amore brucia, quindi il tema portante è stato quello delle vecchie confezioni di fiammiferi”.
Confezioni che sono state replicate per intero sulla copertina dell’album, con tanto di carta vetrata su cui il nome della band è stato scritto copia per copia sfregando un pastello a cera sulla carta per lasciare un segno proprio come quello del fiammifero. Un ulteriore esempio di come quello che una volta era chiamato “supporto discografico” stia diventando a tutti gli effetti un gadget, un oggetto di comunicazione che aiuta a far parlare della musica, usando il linguaggio eversivo che caratterizza la produzione punk fin dalla sua nascita nel 1977.
Lo ha confermato anche il più attivo “complice” di Paolo Proserpio, un”performer lui si definisce così fra i più originali del panorama indipendente italiano, fin dal nome: Auroro Borealo. La musica di Auroro Borealo, che si definisce “Il più grande cantante stonato del mondo (dati ISTAT 2019)” spazia da un energico post punk a tagli acidi di pop, fino a cover originali e personalissime di brani famosi come Orinoco Flow di Enya o cult come Tenax di Diana Est.
In una recente diretta streaming organizzata da IED Milano per parlare dei rapporti fra grafica e musica (grafica indie e musica indie, per la precisione) Auroro Borealo ha affermato che i più grandi incassi delle band indipendenti arrivano, per esempio, dalla vendita di prodotti promozionali come magliette e altri gadget. E di magliette Paolo Proserpio ne ha realizzate moltissime per Auroro Borealo: da quella che riproduceva la grafica di una nota trasmissione TV con la scritta “L’Auroro è servito” al Christmas Special “Natalo Borealo”, fino alla maglietta bianca con la scritta rossa da pizzaiolo con la scritta “Kebaborealo”. Ma non è tutto.
“Con Auroro Borealo ” prosegue Paolo Proserpio “stiamo lavorando da anni sulla costruzione di una identità caratterizzante, basata sull’originalità e sull’unicità fin dal primo lavoro. che abbiamo fatto insieme. Si trattava di spillette promozionali, e dal momento che la sua band si chiama “I Capelli Lunghi Dietro” ho inserito in ogni copia un capello (lungo e di dietro) del performer Borealo”.
Si tratta, insomma, di trattare il prodotto musicale come un prodotto a tutto gli effetti, di cui curare la brand identity con attenzione costante, mettendo al servizio di questo lavoro di costruzione una profonda conoscenza delle tecniche di stampa, degli accorgimenti grafici e soprattutto una forte capacità progettuale.