I Graphic Manual di Bob Noorda

Scomparso a Milano nel 2010, il graphic Designer Bob Noorda ha lasciato una grande eredità che continua a essere riscoperta, anche con i suoi leggendari Graphic Manual.

Questo 2020 sembra essere l’anno della riscoperta di Bob Noorda: i dieci anni passati dalla sua scomparsa, i 50 trascorsi dalla pubblicazione del suo leggendario Graphic Manual per la metropolitana di New York e un ritrovamento negli archivi milanesi dell’Istituto europeo di Design stanno riportando all’attenzione la grafica pulita e il pensiero lucido di questo maestro della grafica.

“Non ho una teoria da divulgare, posso solo parlarvi del mio lavoro, non so se questo è stato il modo migliore per farla, magari a voi sarebbero venute idee migliori..In ogni caso è stata questa la mia” aveva detto in uno degli ultimi incontri con gli studenti di grafica, cui stava illustrando il suo lavoro per la metropolitana di Milano. Perché con le metropolitane Bob Noorda ha avuto un rapporto privilegiato: i suoi sistemi di segnaletica, ideati e progettati per Milano nel 1961, poi per New York e San Paolo del Brasile.

“Per me la segnaletica è il sistema-guida dell’accoglienza ” diceva Bob Noorda “non mi sono mai sentito libero, in questo senso, perché ho sempre dovuto individuare un sistema visivo facilmente comprensibile per il pubblico. È questa, per me, la grande differenza tra l’opera dell’artista e quella del grafico”. Così per Milano inizia con la scelta di ripetere il nome delle stazioni ogni cinque metri per aiutare i passeggeri a individuare sempre la giusta fermata. Successivamente, a mano perché i computer all’epoca non esistevano, ridisegnò 64 caratteri dell’Helvetica, il carattere scelto per le scritte, in modo da renderlo ancora più leggibile sul fondo rosso scelto come guida dall’architetto Albini che dirigeva i lavori, creando così il carattere Noorda che porta il suo nome.

Questo lavoro gli guadagnò la stima del mondo grafico internazionale, e quando fondò Unimark insieme al collega Massimo Vignelli fra le molte commissioni da grandi aziende (IBM, Unilever, Rank Xerox, Olivetti che si aggiunsero a Coop, Rinascente, Eni, Agip…) arrivò anche la richiesta della metropolitana di New York di elaborare un Graphic Manual che razionalizzasse la segnaletica caotica del sistema di Underground della grande mela.

e una copia di questo monumentale lavoro è conservata al Moma di New York, per celebrare i suoi 50 anni una casa editrice specializzata  ne ha dato alle stampe un’edizione davvero molto curata sia dal punto di vista della stampa, sia da quello delle finiture: un volume che, al costo di 55 dollari, permette di avere fra le mani quella che per i grafici di tutto il mondo dovrebbe rappresentare una vera e propria Bibbia. Pagina dopo pagina, si scopre il modo corretto per progettare una freccia, la distanza da tenere fra una lettera e l’altra nel posizionamento dei caratteri, l’altezza da utilizzare per il posizionamento per le insegne… Insomma, uno strumento indispensabile che ha dato il via alla razionalizzazione iconografica della metropolitana di New York, cui sarebbe seguita la realizzazione da parte di un altro grafico (Michael Hertz,scomparso di recente ) la visualizzazione del tracciato di tutte le linee, ma di questo parleremo in un prossimo post

Continuando a occuparci di Bob Noorda e dei suoi meravigliosi Graphic Manual, di recente negli archivi dell’Istituto Europeo di Design sono stati trovati i disegni originali realizzati per la creazione del logo di AMNU, l’azienda milanese per la nettezza urbana (ora AMSA) realizzato come progetto di testi insieme agli studenti IED, con l’assistenza di Dario Accanti, ora coordinatore didattico della scuola.

Nelle note di presentazione del progetto su Behance  Accanti racconta che ” La ricerca progettuale è stata indirizzata l’individuazione di un elemento simbolico svincolato ed indipendente dal nome o dalla sigla dell’azienda. L’immagine simbolo del Duomo che si riflette su una piazza perfettamente pulita, con tutta la sua immediatezza, incisività ed universalità vive da sola a rappresentare ed identificare l’attività dell’azienda.”

La potenza dell’immagine, sopravvissuta anche al cambiamento di nome, è stata amplificata dalla scelta di ridipingere di bianco tutti i mezzi dell’azienda proprio per sottolineare il concetto di pulizia. La sua validità è stata confermata quando in tempi più recenti si è optato per il colore verde, più legato ai temi dell’ecologia e della pulizia.

Una dimostrazione in più di quanto fosse vera l’affermazione di Bob Noorda: “Un buon progetto di design non deve essere influenzato dalle mode del momento, ma deve poter durare il più possibile”.

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