cura dei libri

LA CURA DEI LIBRI.

In attesa di trovare il rimedio contro la poca abitudine alla lettura degli italiani, curiamo i nostri malanni nella Farmacia del Libro di Firenze.

Leggere i dati sulla carta stampata è un po’ come fare un giro sull’ottovolante. Si passa da picchi di ottimismo quando si scopre che il buon vecchio Gutenberg si sta prendendo la sua rivincita sui mezzi digitali, ad abissi di depressione quando si leggono i dati della propensione per gli italiani alla lettura: per questo ci sarebbe bisogno di una cura dei libri.

Prima Comunicazione ha pubblicato di recente un’intervista con Riccardo Franco Levi, un’intervista con Riccardo Franco Levi, il Presidente dell’Associazione Italiana Editori. Presentando il dato che solo il 60% degli italiani legge almeno un libro all’anno (i lettori sono invece il 90% in Norvegia, l’86% in UK, l’84% in Francia) Levi afferma che la promozione della lettura è da considerarsi un’emergenza nazionale.

Emergenza che dal canto suo AIE sta cercando di arginare con giornate di studi come quella tenutasi a Milano oggi, 27 maggio, per cercare di capire come editori e autori debbano rapportarsi alle modalità di comunicazione consentite dalle nuove tecnologie. L’osservatorio della lettura presentato dall’AIE a Torino il 10 maggio mette in evidenza che nei fattori che portano i lettori alla scelta di un libro cresce l’influenza di social e community (passata in un anno dal 16 al 18%) mentre crollano l’importanza delle recensioni e della presenza dell’autore in TV (dal 22 al 10%) e dell’esposizione in libreria (dal 13 al 9%).

Se tutti questi numeri vi hanno fatto girare la testa, mentre all’AIE cercano di aiutarci a capire chi siano e come utilizzare al meglio i “book influencer” potete cercare la cura dei libri all’interno di una piccola libreria fiorentina davvero particolare. Si chiama Piccola Farmacia Letteraria e propone ogni libro come un farmaco che ha come principi attivi la carta stampata e le parole, usate per curare alcun i malesseri molto diffusi nella società contemporanea.

La scelta intelligente della fondatrice Elena Molini è stata quella di catalogare i libri in vendita non secondo il genere, l’autore o l’editore, ma seguendo gli stati d’animo per cui sono consigliati. Fra gli scaffali trovano quindi libro contro lo stress, l’ansia, la depressione, l’insonnia…

Come ogni farmaco, poi, ogni libro ha il suo “bugiardino”, un foglietto illustrativo che indica posologia ed effetti collaterali di questa cura davvero particolare. Divertente, per esempio, quello dedicato al libro “Una Vita al Giorno” di Massimo Vitali, consigliato come “Iniezione quotidiana per la felicità”: “Questo libro è per chi mangia la Coppa Oro solo per le meringhe che stanno sotto, per chi il bicchiere mezzo vuoto se lo beve, per chi pianifica tutto, per chi pianifica sempre tutto e scazza il particolare più importante, per chi la prende in tasca e si fa una risata e anche per chi decide che le deviazioni sono in realtà la strada più corta per arrivare all’obiettivo”.

Un modo davvero originale e intelligente per rinsaldare il rapporto fra il libraio e i suoi clienti: i consigli del libraio sono infatti, sempre secondo il rapporto dell’AIE, è l’unica fonte di informazione tradizionale in crescita rispetto all’anno precedente. Forse chissà, è proprio vero che per chi legge il libraio è un po’ come un dottore. O un farmacista.

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