I primi vincitori dell’edizione 2020 di Lago Film Fest, cui anche quest’anno 4Graph.it ha offerto la sua partnership per tutti i servizi di stampa, dalle locandine ai cataloghi, sono stati sicuramente gli appassionati di cinema indipendente, che anche in questo anno difficile per lo spettacolo dal vivo, per le rassegne e per gli eventi culturali in genere hanno avuto modo di partecipare alla consueta scorpacciata di chicche e delizie proveniente da ogni angolo del mondo, oltre che dall’Italia e nello specifico dal Veneto.
E sono stati proprio i filmaker, tutti quanti, gli altri vincitori di questa manifestazione: per ognuno la possibilità di rendere pubblico il frutto di mesi, magari anni, di lavoro e di assistere in diretta alle reazioni del pubblico è un primo, importantissimo traguardo. Quest’anno, per la prima volta, quasi tutti i cortometraggi sono stati resi visibili anche in streaming, per il solo territorio italiano, e questo ha permesso di raggiungere un pubblico ancora più vasto del solito.
Poi, certo, ci sono i vincitori veri, quelli che, sezione per sezione, hanno conquistato i premi in palio per la manifestazione, e questi ve li raccontiamo un po’ più nel dettaglio proprio in questo post, iniziando dalla sezione internazionale che è stata vinta da “November 1st” di Charlie Manton. La storia, con un’ottima fotografia e una recitazione davvero superba, racconta la storia di una donna che insime alla figlia va ad assistere all’esecuzione capitale dell’uomo che ha ucciso l’altro suo figlio, affrontando forse per la prima volta la questione della pena di morte non dal punto di vista dell’assassino o da quello della vittima, ma da quello delle famiglie.
Elena Goatelli e Angel Esteban hanno vinto la seziona nazionale con il loro “Auspicio”, un interessante documentario che nasce proprio dall’attività quotidiana della coregista/protagonista, un’ornitologa che come facevano gli antichi latini dall’osservazione degli uccelli, del loro comportamento e del loro volo cerca di interpretare il nostro futuro, che sempre più dipende dalla nostra capacità di vivere in armonia con gli altri esseri viventi.
“Rifugi” di Elena Griggio ha vinto invece la sezione dedicata ai film veneti, che nella suggestiva ambientazione di una palafitta a Pellestrina (Venezia) racconta la storia, i giochi, i differenti modi di amarsi e le rispettive solitudini di due ragazzi sperduti in una sterminata distesa di acqua, interrogandosi su “Che cosa rimane alla fine del mondo, sia esso il nostro mondo interiore o quello costruito insieme a qualcun altro” come ha spiegato l’autrice in una nota di regia.
La sezione Teens e la sezione Kids di Lago Film Fest, realizzate in collaborazione con UNICEF, hanno premiato rispettivamente l’originale “Reboot” di Michael Shanks (storia di uno scheletro animato in stop motion che prende misure drastiche quando scopre che il film per cui è stato creato sarà realizzato senza di lui) e il gradevole corto di animazione “Gunpowder” in cui un emulo del protagonista del Giro del Mondo in 80 Giorni, che come lui si chiama Phileas, decide di andare in Cina perché è rimasto senza tè.
Infine a vincere, come sempre, è stata la passione con cui come sempre gli organizzatori e i volontari del Lago FIlm Fest hanno dedicato il loro tempo, per consentire a tutti noi di rivivere sera dopo sera l’emozione di spettacoli alla luce delle stelle.