Breve storia di Canva e un manuale per utilizzare questa piattaforma.

MANUALE DI CANVA: STORIA DI UNO STRUMENTO GRAFICO SEMPLICE, PRATICO E ONLINE CHE CONSIGLIAMO AI NOSTRI CLIENTI.

Creare con facilità progetti grafici e documenti stampabili. La promessa centrale di Canva è apprezzata da milioni di persone in tutto il mondo. E da molti clienti 4Graph.

Non tutti i clienti che utilizzano il nostro servizio di stampa online sono studi di grafica, designer, agenzie di pubblicità o grandi aziende che hanno la possibilità di affidare la loro comunicazione a professionisti. Spesso piccoli negozi, privati, associazioni locali ci chiedono come possano fare per realizzare il documento che ci devono consegnare per la stampa e sempre più spesso, dopo averlo testato personalmente, consigliamo loro di utilizzare Canva. Ora abbiamo realizzato un piccolo documento che consigliamo di scaricare a chi voglia seguire questo consiglio: potete trovarlo a questo link.

Del resto, lo scopo di Canva è proprio quello di semplificare l’uso degli strumenti grafici per offrire a tutti la possibilità di realizzare prodotti ordinati, con un aspetto curato e con caratteristiche tecniche in grado di funzionare sui principali tipi di documento che si possa pensare di realizzare.

Semplice, intuitivo da utilizzare e gratuito nella versione standard, Canva consente infatti di produrre documenti da utilizzare offline (dai biglietti da visita ai manifesti) ma permette anche di realizzare materiale per i social media da utilizzare senza sbagliare formato, come cover per le pagine e per i gruppi di Facebook (sono formati diversi, non tutti lo sanno), oppure per Linkedin e Youtube.

Per riempire di contenuti questi formati, su Canva trovate centinaia di template grafici da utilizzare come base di lavoro per dare forma alle vostre idee, caratteri tipografici da combinare liberamente o già impaginati e pronti per accogliere i vostri testi, uno stock di oltre 60mila immagini ad alta risoluzione e molte altre cose interessanti che vi invitiamo a scoprire.

Tutte queste caratteristiche hanno portato Canva ad avere ormai 170 milioni di utenti, di cui 17 utilizzano i servizi a pagamento: un successo che ha una storia interessante da raccontare.

L’idea è nata da Melanie Perkins, che nel 2007 insegnava agli studenti della Western Australia University a utilizzare Indesign e Photoshop per realizzare i loro progetti. Notando che per molti questi strumenti erano difficili da utilizzare, diede vita insieme al progetto Fusion Books che consentiva di impaginare annuari scolastici in pochi passaggi alla portata di tutti.

Insieme a lei in questo progetto c’era Chris Obrecht, che insieme a Cameron Adams avrebbe costituito il nucleo fondatore di Canva, nata ufficialmente nel 2012. Il boom arriva nel 2014, quando il progetto Canva capita sotto gli occhi di Guy Kawasaki, già Chief Evangelist di Apple che entra nella neonata piattaforma australiana con una frase davvero efficace: “Macintosh ha democratizzato i computer, Google ha democratizzato l’informazione, eBay ha democratizzato il commercio. Canva sta democratizzando il design. Non hai molto spesso l’opportunità di democratizzare un’industria, così ho colto al volo l’opportunità di lavorare con Canva.”

L’arrivo di Kawasaki nel team ha consentito di focalizzare al meglio i punti principali di una strategia di sviluppo davvero paradigmatica per una start-up innovativa che operi online e che potremmo riassumere in 4 punti:
sviluppare il prodotto ascoltando le esigenze di chi lo usa e continuando a testarlo senza stancarsi mai
utilizzare il passaparola, coinvolgendo i primi utilizzatori nella diffusione fra gli amici dei risultati ottenuti utilizzando la piattaforma
sfruttare le capacità comunicative dei clienti, trasformando i più autorevoli in “advocate” cioè in supporter attivi del progetto
arricchire costantemente i contenuti, partendo dal concetto chiave della marca.

A proposito di questo ultimo punto, vi consigliamo di dare un’occhiata a Design School, lo spazio in cui Canva ospita tutorial, seminari, corsi per incrementare la propria creatività e applicarla poi con gli strumenti che la piattaforma mette a disposizione. Per poi, magari, inviare i documenti così realizzati a 4Graph per ottenere una stampa di qualità.

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