La Mail Art è una forma d’arte famosa in tutto il mondo, nella quale stampare e spedire sono due azioni fondamentali.
Stampare e spedire non sono solo il cuore della nostra attività (a proposito, la promozione “Spedizioni a Razzo” vi sta piacendo così tanto che stiamo preparandovi una sorpresa). Queste due azioni sono anche il cuore di una forma d’arte che ha conosciuto grandi momenti di gloria intorno agli anni cinquanta e negli anni ottanta, e che continua a restare viva e creativa grazie ad artisti, appassionati, blogger e iniziative in tutta Italia e nel mondo.
STAMPARE E SPEDIRE: I NONNI DELLA MAIL ART Senza risalire a Cleopatra, che pare si sia fatta spedire a Giulio Cesare arrotolandosi dentro un tappeto, la Mail Art ha i suoi progenitori negli artisti delle avanguardie: dai “collaggi” spediti per posta da Ivo Pannaggi alla corrispondenza creativa fra Balla e Cangiullo, dai collage che Marcel Duchamp realizzava in corrispondenza con Schwitters fino al “Blue Stamp” con cui Yves Klein portava la sua passione monocromatica oltre i limiti della provocazione fino all’illegalità, usandolo come metodo di affrancatura per i suoi inviti.
STAMPARE E SPEDIRE: NEW YORK CORRESPONDANCE SCHOOL
Non è un refuso: l’artista Ray Johnson fece sua una definizione del suo modo di fare arte, storpiandone l’ortografia per sottolineare la leggerezza di questa modalità di espressione artistica. Anni prima di Banksy, Ray Johnson fu definito “il più famoso artista sconosciuto di New York” e i suoi collage a più mani realizzati con la tecnica della mail art ispirarono anche i lavori di Basquiat. Dopo la prima mostra collettiva importante, addirittura al Whitney Museum, Ray Johnson con puro spirito iconoclasta dichiarò morta la New York Corrispondance School inviando una lettera, ovviamente, al servizio necrologi del New York Times e mandandone una copia a tutti gli artisti che partecipavano al gruppo.
STAMPARE E SPEDIRE: OLTRE LA CORTINA DI FERRO Fra gli anni settanta e gli anni ottanta, come un fiume carsico che corrodeva alle fondamenta il muro di Berlino, il movimento della mail art si diffuse in modo vigoroso fra gli artisti dell’Est Europa, che trovavano nella specificità della mail art uno stimolo ad aggirare la censura. Uno dei massimi esponenti di questo periodo è stato il polacco Pawel Petasz, che chiudeva le sue lettere cucendole con piccoli punti di filo. Nel 1980 Peatsz fu ritratto nel manifesto per una mostra di Mail Art ad Amsterdam, vestito di una sua opera intitolata “I benefici intellettuali dell’arte” e che cuciva insieme i lavori che l’artista aveva ricevuto dai suoi corrispondenti di tutto il mondo.
STAMPARE E SPEDIRE: MAIL ART NELL’ERA DI INTERNET
Restiamo in Olanda per parlare dell’artista che ha traghettato la mail art nell’era della comunicazione globale. Ruud Janssen ha iniziato a occuparsi di Mail Art negli anni ottanta e oggi, utilizzando da maestro le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, amplifica sulla rete gli effetti che si possono conseguire nella realizzazione di progetti artistici condivisi con i mezzi di spedizione tradizionali. Nel suo Blog IUOMA, acronimo di International Union of Mail Artists, Ruud Janssen ospita interessanti gallery, interviste agli esponenti più interessanti della Mail Art come l’italiana Anna Boschi.