Oggi vi parliamo di una manifestazione che fa dialogare i graffiti rupestri della civiltà camuna con gli artisti più rappresentativi della Street Art.
Street Art: dal paleolitico ai nostri giorni, con Wall in Art.
Far dialogare gli antichi graffiti rupestri della civiltà camuna, meta immancabile delle gite scolastiche di tutta l’Itaia del nord, con gli artisti più rappresentativi del movimento della street art: è questo il concetto alla base di “Wall in Art”. Giunta ormai al suo terzo anno, questa originale iniziativa recupera la tradizione di pittura rupestre del territorio e la fa rivivere grazie al lavoro di artisti, recuperando all’arte spazi inediti, dai muri di contenimento delle frane fino a edifici in disuso.
Street Art: far rivivere l’ anima di un intero territorio.
“Monno, Vezza d’Oglio, Paspardo, Niardo, Cevo… nei paesi di queste valli c’è un patrimonio di più di 250mila incisioni rupestri, realizzate a partire dall’ottomila A.C.” ci dice Simona Nava, curatrice e organizzatrice dell’operazione. “Il nostro scopo è incrementare questa enorme ricchezza artistica con gli artisti della Street Art che più di altri sanno dare nuova linfa a questo bisogno di lasciare una testimonianza visiva sulle pareti di una intera comunità”. E tutta la comunità, soprattutto i giovani delle scuole, viene coinvolta nella conoscenza delle modalità realizzative di un’arte che ha cambiato il volto di intere città.
Street Art: quando l’Italia dialoga con il mondo
Direttore atistico della manifestazione è Ozmo, tag di Gionata Gesi, italiano che ormai da anni fa parte del pantheon degli street artist mondiali. Nelle sue opere, presenti in Italia, in Europa e in tutto il mondo, i capolavori dell’arte di ogni tempo acquistano nuova vita e nuovi significati grazie a una contestualizzazione estremamente contemporanee tanto nel segno, quanto nella interazione con l’ambiente. Sono nate così la rivistazione torinese di Hyeronimus Bosch, Miss Liberty e il David che condividono lo stesso piedistallo su un muro di Miami e, ovviamente, la Minerva che accende con la sua promessa di ragione un muro di contenimento della forza della montagna.
Street Art: la potenza comunicativa di una pittura rupestre contemporanea.
Come le incisioni rupestri degli antichi Camuni raccontavano la vita quotidiana di quella popolazione, così i lavori degli Street Artist chiamati da Ozmo e coordinati da Simona Nava per Wall in Art raccontano il nostro rapporto col presente. Così, nell’edizione 2016 il newyorkese Gaia ha creato un enorme murale che racconta il rapporto di questo territorio con le migrazioni, attraverso i volti di persone del paese che hanno lasciato la loro terra in cerca di fortuna. Gli artisti selezionati per quest’anno sono Moneyless, Eron e il collettivo camuno Art of Sool: anche grazie a loro, programmare una visita in val Camonica non sarà più un’esperienza solamente…. preistorica.