Stampare online volantini e pubblicazioni di qualità ha cambiato anche il modo di comunicare la propria passione per la musica.
40 anni fa, nel 1977, chi amava le sette note, e in particolare gli appassionati della scena punk, comunicavano utilizzando ciclostile e fotocopie. Era l’epoca delle Fanzine e dei Volantini in bianco e nero. Ripercorriamola insieme.
Volantini e fanzine: comunicare nell’era del punk.
In un corposissimo romanzo che descrive la New York del 1977, il bellissimo e ricchissimo “Città in Fiamme” la fanzine che una ragazza ha dedicato alla sua band del cuore è al centro di tutto lo svolgimento narrativo. In effetti le pubblicazioni autoprodotte in tiratura limitata, erano l’unico modo per portare a conoscenza del mondo l’esistenza delle numerose band che nascevano in quel periodo.
Il nome era una contrazione di Fan Magazine, pubblicazione realizzata dai Fan, come quelle che già nei primi anni cinquanta erano edite autonomamente dagli appassionati di fantascienza: un giorno magari parleremo anche di quelle…
Tornando ai Punk, le loro Fanzine si chiamavano appunto Punkzine ed erano dedicate a gruppi a volte sconosciuti. Un appassionato statunitense ha di recente creato un vero e proprio archivio digitale di queste riviste, fanzinefaves.com, da cui abbiamo preso le illustrazioni per questo post.
Volantini e fanzine: quando la musica diventava design.
Con le Fanzine Punk, e con i volantini realizzati con lo stesso stile per promuovere i concerti delle band del cuore, per la prima volta nella storia la cultura giovanile ha avuto modo di esprimere la sua voce al di fuori dei canali ufficiali, utilizzando strumenti che diventavano via via sempre meno costosi.
Come anche i vestiti e la muscia, anche la grafica delle fanzine punk era un copia e incolla di elementi del passato mixati con atti trasgressivi personali: i tagli di lametta nei giubbotti, le spille infilzate nelle camicie e nella pelle, gli strappi nelle t-shirt trovavano il loro corrispettivo grafico nell’aggressività dei caratteri utilizzati, nei tagli netti e nelle giustapposizioni delle immagini, nella crudezza dei trattamenti delle immagini.
Volantini e fanzine: alle radici della cultura social.
Redazioni formate da un numero ristretto di persone, anche da una persona sola molto spesso, attenzione altissima per gli eventi che interessavano la propria comunità, botta e risposta praticamente immediati sia sulle colonne delle fanzine rivali, sia nei locali dove venivano distribuite… Ci sono molteplici motivi che ci portano a vedere in questo fenomeno editoriale, che ha interessato gli anni dal 1976 allla metà degli anni ottanta, un antenato della cultura social. Con qualcosa in più: lo spirito anarchico e indipendente di una cultura che produceva da sè i propri strumenti di comunicazione, gestendosi e creandosi anche canali di distribuzione autonomi.
Volantini e fanzine: un fenomeno anche italiano.
Dal padre di tutte le fanzine, l’americano “Sniffin’ Glue and other rock’n’roll habits” fino al cattivissimo e bellissimo “Kill You Pet Puppy” (che ha avuto sole sei uscite su carta e dopo essere entrata nel mito ora è un interessante sito online con lo stesso spirito), il movimento delle punkzine ha raggiunto presto anche l’Italia. La prima è stata la punk-dadaista Dudu, poi è arrivata Xerox che denunciava fin dal titolo il modo in cui era stampata e decine di altre, come Disforia, Nero…condividete con noi quelle che vi ricordate!